domenica 1 novembre 2015

La Repubblica delle Banane

Ho sognato di scrivere questo post mesi fa (e con sognato non intendo sogno premonitore, intendo proprio il "oh come vorrei poter scrivere ma ogni volta che premo cinque tasti il monitor si spegne"); ho sognato di scriverlo ogni volta in cui io abbia ricevuto input negativi dall'Italia e che mi abbiano fatto subito pensare a questo esatto titolo: dal collage di foto su facebook con la dicitura "è stato un anno meraviglioso, grazie per averlo reso tale" dopo avervi visto inveire contro chiunque; ogni volta che - nel 2014 - venissero compiuti passi verso un vero stato laico (l'infermiera che nega la pillola del giorno dopo e viene licenziata); ogni volta in cui credete, spinti dalla frustrazione, a qualsiasi cosa che vi piaccia credere, solo perché sui quotidiani - quando in realtà non credete mai ai quotidiani (Schettino docente, vi ricorda niente?); ogni volta che ve la prendete coi produttori di piumini ma quando avete freddo che fate? Chiedete alle oche se gentilmente vi cedono il piumaggio o chiedete il permesso alle pecore per farsi tosare oppure morite di freddo nei vostri vestiti sintetici?
E così via.
Ma non l'ho potuto fare, sapete perché?
Purtroppo sono circa tre anni che il cavetto tra il monitor e la tastiera non funziona bene, e la visuale passa da leggero sfarfallio a oscurità più buia, durante l'ultimo anno poi sono stata capace di utilizzarlo solo e solamente qualora il monitor fosse posizionato in una inclinazione di determinati gradi, rendendo così l'utilizzo stesso del laptop impossibile fuori casa o in qualunque altro posto che non fosse il tavolo e il poggia-laptop (che non funzionasse bene era solo un eufemismo, ogni tanto il monitor si spegneva nonostante l'inclinazione fosse corretta ma era sufficiente premere i tasti - e la p bisognava premerla con forza - per creare scompensi al cavo). 
In una situazione del genere capite bene che non avessi voglia di arrabbiarmi ogni due secondi col povero laptop.
Mi chiedevo quindi, come calcolare gli anni dei pc, perché mi sembra evidente che un anno umano non corrisponde assolutamente a un anno computatorio: ho comprato il laptop nel marzo/aprile 2009 ed è sopravvissuto senza intoppi - se ignoriamo ovviamente il cavetto di alimentazione - fino all'ottobre 2015. Forse si calcola l'età come coi cani? Oppure devo segarlo a metà e contare le smagliature della scheda madre per conoscerne l'età effettiva?
Per non farmi mancare nulla, ho cambiato cellulare a febbraio e le foto usate oggi erano rimaste intrappolate lì dentro. Cellulare malfunzionante più laptop malfunzionante rendono la sottoscritta  una ragazza noiosa (semicitazione da The Shining).
Avrò tempo di recuperare sulle mirabolanti avventure in terra scandinava, intanto vi beccate la ricetta senza filtro e senza inganno (perché se pensate che mi metta qua a inserire le foto nel nuovo cellulare per giocarci con gli effetti per poi riutilizzarle sul pc dopo averle passate dal vecchio cellulare, siete pazzi, più pazzi di me).

Banana Bread
Ingredienti:
- 3/4 banane
- 2 uova
- 120 grammi di burro
- 120 grammi di zucchero
- 200 grammi di farina
- cannella, q.b.
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di lievito
- succo di limone q.b. (facoltativo)


Avete delle banane molto mature, forse troppo mature, a tratti marroncine e nessuno vuole mangiarle?
Schiacciatene la polpa e annaffiatele con qualche goccia di succo di limone; questo serve a non farle ossidare, ma sono già marroni, non mi preoccuperei più di tanto dell'effetto che può avere l'ossigeno.
Io ho usato il comodissimo schiacciapatate ma una fochetta è sufficiente; se vi sentite particolarmente frustrati e siete arrabbiati potete anche schiacciarle a mani nude! Prendi questo, banana malefica!

Dopo esservi accaniti sul cadavere delle banane, passate agli altri ingredienti.
Che il burro non creda di essere esente dalla vostra furia vendicativa.
Innanzitutto lasciate il burro in un angolo e ignoratelo, questo lo farà impazzire, specialmente quando inizierà a sudare. 

Quando lo vedrete sufficientemente ammorbidito montatelo con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso (io ho usato zucchero di canna perché ero in possesso dello zucchero di canna, ma va bene anche lo zucchero bianco per torturare, solo che in quel caso eviterete le accuse di razzismo da KKK).  A questo punto il burro si sentirà sufficientemente al sicuro ma non è finita qui: rompete le uova e unite le loro interiora al composto con un pizzico di sale. Incorporate le banane schiacciate e amalgamate bene il tutto. Adesso cambiate strumento di tortura: afferrate il colino-vergine di ferro e setacciate gli ingredienti secchi nell'impasto, sempre mescolando. Insaporite infine con la cannella - la quantità di cannella è personale ma io consiglio almeno mezzo cucchiaino.

Accendete il forno - 180°C - e imburrate coi resti del panetto uno stampo da plumcake, infarinatelo e infornate il tutto per circa 60 minuti. Per controllare a che punto siete con la cottura infilzerete la vittima con uno stecchino da involtini.

Consiglio di servire il banana bread tiepido, ma potete anche scaldarlo nel tostapane.
Io ci ho messo su dei mirtilli che evidentemente si sentivano radioattivi, perché altrimenti non si spiegherebbe questo aspetto estremamente luminoso in foto.


Ps: io con l'impasto del banana bread ho anche preparato dei muffin e potete aggiungervi gocce di cioccolata o uvetta.

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